sabato 6 settembre 2008

Ripartiamo da qui...Il Comitato per la Costituzione di Cesena...

Cari amici ed amiche,
questa lettera è diretta a coloro che hanno partecipato al comitato e all’impegno contro la riforma costituzionale, bocciata dal popolo italiano nel referendum effettuato proprio in questi giorni del mese di giugno 2006.
Sono due anni ma sembra passato un secolo. La consapevolezza di avere salvato la Costituzione da una riforma sciagurata ha lasciato il posto ad un senso diffuso di impotenza di fronte al riemergere di uno spirito e di una mentalità che non sembra eccessivo definire eversivi.
L’enfatizzazione mediatica del problema sicurezza, coltivata ad arte, ha creato uno spazio mentale disponibile ad accettare l’utilizzazione dei soldati nel servizio di ordine e sicurezza pubblica nelle città.
L’identificazione immigrato-criminale ha portato all’adozione o alla proposta di misure che contrastano con il senso di giustizia e di umanità, come, ad esempio, l’aggravante della qualità di clandestino, a prescindere dalla effettiva incidenza di tale qualità sul reato, e la previsione del delitto di immigrazione clandestina.
Il desiderio di sottrarsi ad un processo, del tutto legittimo e doveroso, per comportamenti privati ed estranei all’attività politica, giustifica, agli occhi del capo del governo e della sua maggioranza, interventi palesemente incostituzionali sulla magistratura e sui processi, e la riproposizione di una legge, già bocciata dalla Corte Costituzionale, diretta a sottrarre alla giustizia, nei processi che le riguardano per reati comuni, le alte cariche dello Stato.
Il senso di impotenza nasce anche dal fallimento della coalizione di centrosinistra, che aveva vinto le elezioni politiche poche settimane prima del referendum, rafforzando le speranze largamente diffuse in un ripristino della legalità e del rispetto della Costituzione.
Crediamo tuttavia che nessun cittadino consapevole, di qualunque orientamento politico, possa restare indifferente di fronte allo sfacelo costituzionale che si annuncia.
Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità e agire di conseguenza: cittadini, esponenti politici, partiti e istituzioni.

Noi abbiamo pensato di valorizzare il ruolo di presidente e segretario del comitato per la difesa della costituzione del 2005-2006 per invitarvi a parlare insieme di questi problemi, in un confronto assolutamente libero, per verificare se esiste uno spazio in cui operare per l’affermazione di valori costituzionali, senza sostituirci ad altri ma valorizzando il protagonismo dei cittadini, delle associazioni, dei gruppi, dei movimenti di base.
Un ambito possibile, forse doveroso, è quello della formazione allo spirito costituzionale, della vigilanza costante, della sensibilizzazione sui problemi emergenti, dell’informazione. E anche della progettazione di azioni di base coerenti ed efficaci.
A qualcosa del genere del resto si era pensato già prima ancora di avere vinto il referendum, per assicurare una continuità nel lavoro. L’amaro risveglio, dopo due anni di illusioni, paradossalmente proprio mentre ricorre il 60° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, ci provoca a decidere con urgenza, consapevoli che non si tratta di un optional ma di una ineludibile necessità.

Vincenzo Andreucci
Silvio Zitelli

per info: comitatocesenate@libero.it


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